Paolo Meale -
Si ritorna a casa dopo un lungo viaggio cominciato mesi fa. Un viaggio fatto di sacrifici, impegno e fatica, tutto per partecipare ad una delle competizioni più difficili che il panorama delle arti marziali moderne ha da offrire.
Torniamo a casa seppur sconfitti, con in mente e nel cuore un bagaglio ricco di esperienza ed emozioni che questa stupenda avventura è riuscita a regalarci.
Le nostre speranze e aspirazioni ci hanno portato a sperare in un risultato diverso e sentivamo di poterci esprimere ad un livello molto più alto di quello che è stato. Ma come sempre quando poi ci si ritrova sul tatami ogni previsione o speranza può venir ribaltata.
Il risultato purtroppo non ripaga l’impegno la serietà e la bravura che Ila e Dani ci hanno messo e che in più di un’occasione hanno dimostrato di avere.
Daniele, oltre a curare la propria preparazione, ha curato la preparazione atletica di Ilaria. L’ha seguita in ogni allenamento, analizzando tutto nei minimi dettagli, test, esercizi, insomma quello che serve ad un atleta per disputare una competizione così importante. Sul tatami è stato sfortunato, ma aveva davanti un atleta della Nazionale Giapponese veramente bravo che è riuscito a cogliere di sorpresa anche un combattente esperto e attento come lui. So che Dani ha imparato molto da questa situazione e so che è già pronto per migliorarsi come ha sempre fatto.
Ilaria ha affrontato un’atleta della Nazionale Russa, forte ed esperta, che sfruttando da subito i 2 minuti a disposizione è riuscita a segnare il punto della vittoria. Peccato, è stato tutto troppo veloce, troppo frenetico.
So cosa avrebbe potuto fare Ila, so quanto fosse pronta, ma non ha avuto il tempo necessario per focalizzare l’obiettivo.
Gran merito va riconosciuto ai nostri avversari, ottimi combattenti.
In questi casi c’è comunque da imparare molto ed io per primo come insegnante farò il mio per migliorare e dare di più.
Complimenti ad Ila e Dani, fantastici nel gestire lo stress, coraggiosi, unici e distinguibili come sempre. Siete l’esempio di cui una squadra nazionale ha bisogno, l’esempio della passione profonda di cui tutti ci nutriamo.
Ringraziamo la Kudo Italia per la prestigiosa occasione concessaci e la possibilità di calcare un tatami d’eccellenza come quello dell’Hokutoki.
Un ringraziamento va al nostro Maestro e amico Riccardo Smuraglia, senza la sua enorme esperienza e il suo cuore di combattente non avremmo vissuto l’esperienza stupenda che è stata.